Art, Politics, Exhibition Conditions

“La sola cosa certa era che gli artisti producevano arte e che non sempre questo tipo di arte era riconosciuta in quanto “arte”; questa poteva invece essere chiamata ‘politica’”.

Lucy R. Lippard, Get the Message? A Decade of Art for Social Change, 1984.

 

Una rubrica sull’arte e i suoi paradigmi della valorizzazione che intende ricollocare il ruolo della critica nel ripensare nuove narrazioni storico-artistiche, riattivare memorie contro-storiografiche radicali, capaci di decostruire le strutture (patriarcali) attraverso le quali la cultura produce il sapere, per metterle in crisi. Mettere in questione gli ordini discorsivi e i modelli epistemologici ereditati dalla storia dell’arte, proponendo punti di vista non addomesticati, insieme a uno sguardo sull’attualità del sistema dell’arte come punta avanzata del neoliberismo e delle retoriche che lo hanno legittimato. Al tempo stesso questa narrazione non è estranea alla composizione sociale e ai suoi processi di produzione ma è calata dentro un preciso rapporto, quello del capitale. Soggettività affermative e di insubordinazione, sperimentazione estetica e politica, dove convivono una pluralità di insorgenze molecolari per dare forza linguistica, pratica e di prospettiva, alle funzioni di attacco al controllo governamentale di queste eccedenze, dentro lo spazio dell’arte, in rapporto alle istituzioni, le teorie critiche, i modelli storiografici ed espositivi.

REVISITING EXHIBITIONS. Towards a (Political) Historiography

Se la storia dell’arte del xx secolo è costellata da tentativi di cambiamento del rapporto tra lo sviluppo di pratiche artistiche e un nuovo concetto di mostra, è una recente acquisizione, della letteratura critica internazionale, la sua ricostruzione come teoria e documentazione espositiva. Riscrivere una fenomenologia dell’exhibition-making come processo di soggettivazione politica, attraverso fonti trascurate o ignorate dalla storiografia ufficiale, che hanno generato un cambiamento della nozione stessa di arte (art history) attraverso i modi della sua presentazione (exhibition history), non è compito da poco.

“È proprio a causa del potere che hanno le mostre di assegnare o ampliare i significati, creare i contesti e situare gli spettatori, che i formati e i metodi espositivi standardizzati, nonché le convenzioni di visualizzazione/esposizione, devono essere criticati e potenzialmente sovvertiti” (Julie Ault, Three Snapshots from the Eighties: On Group Material, 2007).

Come possiamo ricostruire le esposizioni per includerle nel nostro processo di conoscenza storica? Come possono, le esposizioni definire i modi di attualità, di storicità o di sparizione, di opere ed enunciati collettivi?

DISCOURSES. Tra il 1963 e il 1969 Carla Lonzi tiene una rubrica intitolata “Discorsi” sulla rivista Marcatré, costituita da una serie di dialoghi con molti artisti che sarà all’origine di Autoritratto. “Questo libro è nato dalla raccolta e dal montaggio di discorsi fatti con alcuni artisti. Ma i discorsi non sono nati come materiale di un libro: essi rispondono meno al bisogno di capire che al bisogno di intrattenersi con qualcuno in modo comunicativo e umanamente soddisfacente […] Per me l’atteggiamento critico è coinciso con un bisogno d’intromissione nella situazione di altri […]”(Lonzi,1969). Una riflessione sul nesso tra creatività e politica che passa attraverso la scrittura, il “dare e prendere la parola” diventa nei Discorsi una “specie di convivio” incentrato sulla soggettività e la prossimità con l’interlocutore, il vettore principale per disfarsi delle istituzioni e delle strutture sociali della critica d’arte. “Cosa rimane adesso che ho perso questo ruolo (di critica) all’interno dell’arte? Sono forse diventata un’artista? Posso rispondere: non sono più un’estranea” (Lonzi,1969).

Discourses ospita voci, conversazioni, dialoghi, interviste e studio visit. The Studio Sessions è dedicata ad artisti emergenti.

ENCOUNTERS. Notizie quotidiane dal fronte dell’arte contemporanea e recensioni di mostre e libri, saggi, testi editoriali e punti di vista sui prossimi eventi, insieme a informazioni su artisti, curatori, critici e personaggi del mondo dell’arte. Dal sistema dell’arte e i suoi network, Encounters raccoglie narrazioni e scritture nel campo degli argomenti di ricerca e degli aggiornamenti contingenti tracciati dalla rivista.

hotpotatoes debutta nell’ottobre del 2017 ma è stato ideato almeno un anno prima da Elvira Vannini pensando a un blog orientato alla ricerca e all’esplorazione del rapporto tra arte e politica, rappresentazioni culturali, regimi estetici e sistemi espositivi, da un punto di vista femminista. Quello spazio che manca….

Buona lettura!