Categoria: revisiting exhibitions
Geopolitiche curatoriali: Geeta Kapur tra mondi agonistici
Pubblichiamo un estratto del testo Curating across Agonistic Worlds di Geeta Kapur, la più autorevole storica dell’arte, critica e curatrice indiana, tratto dall’antologia Utopian Display. Geopolitiche curatoriali, a cura di Marco Scotini, primo libro di una collana editoriale promossa da NABA e pubblicata da Quodlibet.…
Vorrei scrivere nell’acqua: Dadamaino e Ewa Partum
di Manuela Della Monica. «Il 21 settembre 1969 avrà luogo a Como, nelle vie e nelle piazze della città, la manifestazione CAMPO URBANO, interventi estetici nella dimensione collettiva urbana», così recita il comunicato stampa dedicato all’evento coordinato da Luciano Caramel. La manifestazione, creata per…
Be truly creative, refuse your role, intervista a Natascha Burger
Il corpo, che era era stato l’oggetto fobico per eccellenza di tutta la costruzione storiografica della modernità, ha assunto un ordine discorsivo centrale nella complessa e sofisticata ricerca dell’artista austriaca Birgit Jürgenssen, un corpo che interrogava le strutture del potere patriarcale per diventare vettore del…
Il soggetto femminista: imprevisto e disobbediente
«Fuggo le femministe-artiste (e viceversa): con l’alibi di potenziare l’espressione femminile mettono a profitto gli spunti esistenziali delle donne nel solo campo dove alligna il profitto, la cultura maschile, e tradiscono le compagne che non accettano di vendersi in cambio dell’identità sociale. Così, come femministe,…
Evadere dal palcoscenico per distruggere le carceri
di Autonomia Artistica. Dal Living Theatre alle proteste nelle carceri italiane quando la teoria diviene prassi. Quando nel 1947 Judith Malina e Julian Beck si recarono nell’appartamento dell’artista visivo newyorkese Robert Edmond Jones per esporre la loro idea di teatro, rimasero delusi dalla proposta…
Exhibited bodies and bodies performance, conversazione con Pierre Bal-Blanc
di Chiara Lupi «Sono interessato al teatro in relazione all’anti-teatro. Attraverso ciò che contraddice la teatralità delle organizzazioni, costruita solo sulle “facciate” per lasciare nel retro quello che c’è da nascondere. Questa per me è sempre stata una battaglia. Volevo decostruire il teatro per mostrare…
Dear Harald Szeemann: Who the hell are you calling a whore?*
“Affinché l’arte femminista e la rivoluzione femminista abbiano la priorità […], le esposizioni dovrebbero dare la massima visibilità alle artiste […] e offrire speciali opportunità di visibilità ai gruppi minoritari all’interno della comunità femminile” [i] Il 3 luglio del 1972, Lucy R. Lippard inviava una…
Alcuni aspetti teorici ed empirici sulla decolonizzazione delle collezioni occidentali, di Marie-Laure Allain Bonilla
In ambito accademico, il pensiero e le metodologie decoloniali sono stati elaborati da alcuni studiosi come Anibal Quíjano, María Lugones, Walter Mignolo, Chandra Talpade Mohanty, Ramón Grosfoguel o Linda Tuhiwai Smith [i], con l’intento di allontanarsi dal canone occidentale del pensiero e di produrre una…
Manifesta e le altre. (Un)pinning the butterfly
CONCEILED VISIBILITY. Unstable institutions Nel 2003, Carlos Basualdo definiva le Biennali come «istituzioni instabili» [i]. In quanto tali, scriveva, le biennali non codificano un canone se non quello di rispecchiare il fenomeno della globalizzazione e della tensione tra la centralizzazione e la diffusione dell’informazione nell’era…
Governare i soggetti, fare la guardia agli oggetti. (Un)pinning the butterfly
PERFORMANCE OF IDEAS. Una post-istituzione del lavoro immateriale «Il curatore che opera a livello globale è sempre un grande opportunista», afferma Pascal Gielen nel suo saggio “The Biennal: a post-istitution for Immaterial Labour”. Secondo il sociologo, questa tonalità emotiva è ricorrente tra gli operatori dell’arte…
Lo spettacolo della cancellazione. (Un)pinning the butterfly
SCHOOL AS EXHIBITION. Il caso Manifesta 6 Scuòla è il termine che originariamente indicava “un uso libero e piacevole delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico, e solo più tardi luogo dove si attende allo studio”[i]. Una scelta individuale, che non…
Are We Not Peasants Too? Ecofemminismo alla Second Yinchuan Biennale
«Per costruire un’alternativa al capitalismo dobbiamo “reincantare il mondo”, re-immaginare saperi e potenzialità umane distrutti dalla razionalizzazione del lavoro, questo non in vista di un impossibile ritorno al passato ma come il ponte verso una società dove i rapporti con gli altri e la natura…
Di fronte a tanto nulla, lui o lei sente ancora qualcosa, e di solito è un sentimento di insoddisfazione*
di Giulia Carletti Quattro contraddizioni della “Siegelaub’s Mafia” o la rivoluzione senza trasformazione della Conceptual Art «In un momento come l’attuale di corsa feticistica verso l’oggetto e verso l’acquisto forsennato di “merci” economicamente pregiate, l’arte concettuale ha indubbiamente avuto un effetto di fustigatrice del…
The Szechwan Tale: Theatre and History. Il racconto di Marco Scotini
“La provincia del Sezuan, che nella presente parabola simboleggia tutti i luoghi dove gli uomini sono sfruttati dagli uomini, oggi non fa più parte di questi luoghi”. Bertolt Brecht, L’anima buona del Sezuan, 1940. La prima edizione della Biennale di Anren, intitolata Today’s Yesterday/今日之往昔, diretta…
Surjoué le théâtral* Sull’opera di Peter Friedl
«Se dovessimo invitare l’autore senza mezzi termini ad affrontare i suoi personaggi per una dichiarazione sulla natura del suo impegno, lo sentiremmo dire: “Mi rifiuto di sfruttare liberamente il mio talento”; Lo uso come educatore, politico e organizzatore. Non c’è nessuna critica alla mia attività…
Rent Collection Courtyard. Sculptures of Oppression and Revolt di Lu Peng
Il compito di raffigurare la lotta di classe nel complesso scultoreo denominato Rent Collection Courtyard potrebbe essere assegnato con sicurezza agli scultori locali del Sichuan. La sequenza dei tableaux vivant assemblati nella Rent Collection Courtyard non è mai stata attribuita ad artisti specifici per identità…
Mei Lanfang and the Russian Proletarian Theatre di Andris Brinkmanis
“Nei teatri fisicamente sporchi di Mosca degli anni Venti e dei primi anni Trenta”, scrive John Fuegi nel suo fondamentale lavoro Brecht and Company, “Meyerhold, Stanislavsky e Tairov si mescolavano con Mei Lanfang dalla Cina, Erwin Piscator, Gordon Craig dall’Inghilterra, lo scrittore francese André Malraux…
The Exhibition and the Display, di Martin Beck
Che cosa significa esposizione? E cosa indica il display che, nel campo dell’arte, è costantemente confuso con l’esposizione e il processo dell’exhibition-making? A quale scopo e logiche rispondono le fenomenologie del mostrare? Ma soprattutto quale potere esercita il display su ruoli e funzioni dell’atto espositivo,…
O mio corpo, fai di me sempre un uomo che si interroga!* di Roberta Garieri
Che ruolo occupa dunque la mostra nelle politiche di rappresentazione transculturale? Che ingranaggio si nasconde dietro questa presunta ospitalità dei paesi che detengono il potere di mettere in scena, di rappresentare? Quali contro-percorsi si potrebbero tracciare per sviluppare un pensiero estetico decolonizzato? In…