Categoria: discourses
interviste, conversazioni, racconti e talk…
“Un mondo di sopra e un mondo di sotto”: solidarietà portuale al popolo palestinese. Una conversazione con José Nivoi
a cura di Stefano Serretta. Il CALP, Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali fondato nel 2011, dal 2014 si occupa di contrastare il traffico di armi di passaggio nello scalo genovese, cercando contemporaneamente di costruire una rete di solidarietà internazionale che unisca le portualità italiane ed…
Non ci sono più cattivi maestri: Nanni Balestrini e l’arte come azione politica
Testimone letterario nel teatro del conflitto sociale di quel laboratorio politico italiano (prima e dopo l’autunno caldo) e, contemporaneamente, attore sul palco negli anni della rivolta, tempo di critica, disordine e sovversione dello stato di cose presenti, quando dal fuoco freddo dell’avanguardia, scriveva Franco Berardi…
Comunque nude. La rappresentazione femminile nei monumenti pubblici italiani
Conversazione a cura di Chiara Mastelli e Francesca Tripoli. Se è vero che i monumenti rappresentano il dominio simbolico che una cultura intende lasciare alla posteriorità, quali valori incarna il nostro spazio pubblico? E soprattutto, qual è l’immagine della donna che emerge dalla sua raffigurazione…
Deculturizzazione, decolonizzazione: una ripresa urgente di Carla Lonzi
di Melania Moltelo. La ripubblicazione dell’opera di Carla Lonzi arriva come una «festa» e a questa festa voglio prendere parte senza nessuna esitazione nevrotica in stile morettiano. Nelle feste c’è sempre il delizioso rischio che qualcosa scivoli dal lato dell’imprevisto e disordini anche una ripetitiva…
L’Inarchiviabile e le contro-storie femministe di Marcella Campagnano
«Non siamo evasive sognatrici, siamo il luogo delegato all’evasione del sogno; non siamo individualiste, siamo il luogo e l’oggetto delegato alla recita dell’individualità. Non siamo estranee alla comprensione del capitale, siamo il luogo dove si finge che il capitale non sia giunto», Lidia Campagnano, Donne…
She has no land but she keeps sheep
Conversazione con Jesal Kapadia, Mattia Pellegrini e Giorgia Frisardi. Una ricerca visuale sulla convergenza delle lotte e l’ecologia della cura accompagna il secondo capitolo di She has no land but she keeps sheep, opera-filmica di natura errante e imprevista che sarà proiettata venerdì 23 settembre…
Il potere del surreale
di Melania Moltelo «Profondamente ancorata alla natura, intimamente vicina alla terra, [la donna] appare come la chiave dell’al di là. C’è in Breton lo stesso naturalismo esoterico degli gnostici che vedevano nella Sophia il principio della Redenzione e perfino della creazione, di Dante che sceglie…
Oltre il bagliore degli schermi. “Relapse” o come svelare l’incosciente nelle narrazioni visive di Stefano Serretta
di Roberta Garieri. «La rivoluzione non si riduce a un’appropriazione dei mezzi di produzione, piuttosto include e si basa in una riappropriazione dei mezzi di riproduzione, riappropriazione attraverso il “sapere-del-corpo”, della sessualità, degli affetti, del linguaggio, dell’immaginazione e del desiderio. La vera fabbrica è l’incosciente e…
Per farla finita con l’Artecrazia
Intervista a Marco Scotini sul nuovo libro per DeriveApprodi. Le recenti proteste di #strikeMoMA denunciano la supremazia del denaro, la ricchezza e l’art-washing, insieme a una modernità coloniale e imperialista intrisa di violenza, attaccando i “predatori miliardari” che utilizzano l’arte come strumento di accumulazione attraverso…
Dancing on the rubbles. Strategie plurali di riorientamento per il museo decolonizzato
Intervista ai membri di StrikeMoMA, a cura di Stefano Cavaliero e Ivette Peña Rivas. Parallelamente al riconoscimento di prigioni e università come strutture coloniali, anche i musei sono entrati nel mirino di una corrente di revisione istituzionale che, in essi, individua un think-tank e un propagatore…
“il corpo è la prima cosa che ho e il corpo sono io, non fa esattamente lo stesso” Intervista a Lea Melandri
a cura di Lara Pisu. Denaturalizzando le relazioni tra genere, soggetto, visualità e potere, la dimensione critico-estetica della cultura che il femminismo ha assunto a partire dagli anni Settanta, si è orientata contro una scala di rappresentazione segnata dall’autorità del canone maschile-dominante e subordinata per…
Earthkeeping, Earthshaking – art, feminisms and ecology
Intervista a Giulia Lamoni e Vanessa Badagliacca. Nel 1981 la rivista americana Heresies, orientata all’analisi del rapporto tra arte e politica da una prospettiva femminista, dedicava la sua tredicesima uscita alle relazioni tra femminismo ed ecologia; significativamente intitolata “Earthkeeping/Earthshaking”, comprendeva contributi di autrici di…
TODO ESO ES FEMINISMO. Intervista ad Andrea Giunta, curatrice della 12ª Bienal de Mercosur
«L’arte latinoamericana è rappresentata in questa Biennale in modo diverso in termini di razza. Se ho sostenuto, in diverse occasioni, che il canone dell’arte e dell’arte latinoamericana è prevalentemente bianco, patriarcale o machista e classista, nelle selezioni che abbiamo fatto, abbiamo proposto di invertire quel…
Rivoluzionare il canone. Una conversazione con Andrea Giunta
di Roberta Garieri ed Elvira Vannini Quando è emersa l’urgenza di una riscrittura della storia dell’arte in America Latina, se non da una prospettiva femminista, almeno dalla chiara consapevolezza di una struttura sociale ancora fortemente patriarcale, eteronormativa, machista e sessista? Il libro Feminismo y arte…
Be truly creative, refuse your role, intervista a Natascha Burger
Il corpo, che era era stato l’oggetto fobico per eccellenza di tutta la costruzione storiografica della modernità, ha assunto un ordine discorsivo centrale nella complessa e sofisticata ricerca dell’artista austriaca Birgit Jürgenssen, un corpo che interrogava le strutture del potere patriarcale per diventare vettore del…
Let them be luxury goods#3
di Giulia Carletti. Spunti per una ricerca sull’influenza a breve termine del “campo economico” sull’autonomia relativa del “campo della cultura” PARTE III Economia del capitale materiale come logica per le dinamiche culturali Seguendo i precedenti capitoli (Let them be luxury good#1 e il successivo Let…
Art against Housework, di Jacopo Galimberti
«Sempre di più le donne vogliono scrivere far musica, dipingere […]. È sicuramente una ribellione ad un sistema che impadronendosi della nostra creatività l’ha resa consenziente e complice della nostra oppressione. Creatività di consenso […] nella produzione e ri-produzione della forza-lavoro, nell’arredo della casa, nell’abbellimento…
Bert Theis e gli eredi illegittimi dei Situazionisti
Il sub-curatore Bert Theis, tra le soggettività plurali e insubordinate dei molteplici ruoli che ha rivestito – prima di tutto artista e militante, infaticabile organizzatore e intellettuale, pedagogo e docente, inflessibile filosofo e ironico utopista – aveva coniato un efficace inventario di termini critici, dei…
(Auto)biografia della metamorfosi: intervista a Ravi Agarwal
di Valentina Avanzini e Chiara Lupi. “C’è qualcosa di sbagliato, se l’unico modo di comprendere il nostro coinvolgimento creativo nel mondo è chiamarcene fuori”: così Tim Ingold statuisce la necessità di fuoriuscire dagli schemi tradizionali dell’antropologia per ripensare lo stare al mondo dell’umanità in…
Exhibited bodies and bodies performance, conversazione con Pierre Bal-Blanc
di Chiara Lupi «Sono interessato al teatro in relazione all’anti-teatro. Attraverso ciò che contraddice la teatralità delle organizzazioni, costruita solo sulle “facciate” per lasciare nel retro quello che c’è da nascondere. Questa per me è sempre stata una battaglia. Volevo decostruire il teatro per mostrare…
Feminist Avant-Garde of the 1970s, intervista a Gabriele Schor
«Il periodo caldo dell’arte femminista è stato durante gli anni ’70. Definirei l’arte come arte femminista quando la causa femminista è resa visibile attraverso l’opera stessa, ossia quando si concentra su vari aspetti della lotta di liberazione delle donne: il ruolo mono-dimensionale di madre, moglie…
Manifesta e le altre. (Un)pinning the butterfly
CONCEILED VISIBILITY. Unstable institutions Nel 2003, Carlos Basualdo definiva le Biennali come «istituzioni instabili» [i]. In quanto tali, scriveva, le biennali non codificano un canone se non quello di rispecchiare il fenomeno della globalizzazione e della tensione tra la centralizzazione e la diffusione dell’informazione nell’era…
Governare i soggetti, fare la guardia agli oggetti. (Un)pinning the butterfly
PERFORMANCE OF IDEAS. Una post-istituzione del lavoro immateriale «Il curatore che opera a livello globale è sempre un grande opportunista», afferma Pascal Gielen nel suo saggio “The Biennal: a post-istitution for Immaterial Labour”. Secondo il sociologo, questa tonalità emotiva è ricorrente tra gli operatori dell’arte…
Lo spettacolo della cancellazione. (Un)pinning the butterfly
SCHOOL AS EXHIBITION. Il caso Manifesta 6 Scuòla è il termine che originariamente indicava “un uso libero e piacevole delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico, e solo più tardi luogo dove si attende allo studio”[i]. Una scelta individuale, che non…
Yeah, I’m a human. And that is why I’m clearly anthropocentric. Intervista a Steve Kurtz/Critical Art Ensemble
di Marco Antelmi La vita degli uomini e di molte altre specie è accomunata dalla medesima condizione di precarietà ecologica, provocata dalla deliberata bancarotta etica del neoliberismo. Non soltanto il capitale cerca di evitare qualsiasi relazione con le questioni inerenti alla riproduzione del sociale,…