Categoria: art criticism, history and theory
Making Homeplace. Giornata di conversazioni su bell hooks
Intervista con IUNO, Lisa Andreani e Libreria GRIOT. La scrittrice, teorica ed educatrice bell hooks (Gloria Jean Watkins, 1952-2021) si è occupata nel suo percorso personale e professionale di sviluppare un pensiero critico, trasformatosi in lotta attiva, sul femminismo intersezionale, tenendo ben presente che più…
L’Inarchiviabile e le contro-storie femministe di Marcella Campagnano
«Non siamo evasive sognatrici, siamo il luogo delegato all’evasione del sogno; non siamo individualiste, siamo il luogo e l’oggetto delegato alla recita dell’individualità. Non siamo estranee alla comprensione del capitale, siamo il luogo dove si finge che il capitale non sia giunto», Lidia Campagnano, Donne…
She has no land but she keeps sheep
Conversazione con Jesal Kapadia, Mattia Pellegrini e Giorgia Frisardi. Una ricerca visuale sulla convergenza delle lotte e l’ecologia della cura accompagna il secondo capitolo di She has no land but she keeps sheep, opera-filmica di natura errante e imprevista che sarà proiettata venerdì 23 settembre…
La magia istituente, creolità e quimbois
di Kenny Alexander Laurence. La storia di un potere è anche quella delle lotte per rovesciarlo. Se le strutture di oppressione non permettono allə subalternə di parlare, quando l’artista Grada Kilomba affronta la questione del razzismo di genere introduce un’immagine: la maschera della Escrava Anastácia,…
Conversazione con ruangrupa, aspettando documenta fifteen in un warung kopi virtuale
L’attività del collettivo artistico ruangrupa – che tradotto liberamente significa “spazio artistico” o “forma spaziale” – fondato a Jakarta nel 2000 e ora alla direzione artistica della prossima documenta fifteen, si basa su una pratica olistica sociale, spaziale e personale fortemente connessa alla cultura indonesiana,…
Il potere del surreale
di Melania Moltelo «Profondamente ancorata alla natura, intimamente vicina alla terra, [la donna] appare come la chiave dell’al di là. C’è in Breton lo stesso naturalismo esoterico degli gnostici che vedevano nella Sophia il principio della Redenzione e perfino della creazione, di Dante che sceglie…
Riletture dal margine
testi di Alessia Baranello, Federico Bianchini, Maria Carla Forina, Arianna Tremolanti. Chi può parlare? Di cosa possiamo parlare? Cosa succede quando parliamo? È intorno a queste domande che ruota la pratica artistica e accademica di Grada Kilomba. Nel suo volume Memorie della Piantagione. Episodi di…
Genere e razza sono i nuovi monopoli del mondo dell’arte?
Quello che potremmo chiamare “capitalismo artistico”, con le sue strutture produttive, simbolico-culturali e soprattutto economico-finanziarie – da sempre costitutivamente articolato su asimmetrie di classe, di ordine patriarcale, razzista e coloniale – ha fondato il proprio dominio (escludendo tutto quello che poteva intaccare la fiaba modernista…
Venezia-Kassel: i capricci dei manager e l’ordine dei sovversivi
Estate 1997. Nel numero 794 della rivista Domus, il critico Pierre Restany anticipava, in un articolo intitolato Venezia-Kassel: il sistema dell’arte di fronte alla cultura globale, le prospettive simmetricamente antitetiche offerte dalle concomitanti kermesse internazionali, prima delle rispettive inaugurazioni: la 47a Biennale di Venezia, Futuro,…
La donna ha la testa troppo piccola per l’intelletto ma sufficiente per l’amore. Gruppi femministi a Napoli
di Stefano Taccone. «la funzione sociale dell’artista non deve rimanere confinata in un’astratta teoria ma diventare uno strumento per comunicare con le altre donne soprattutto con quelle che non hanno ancora preso coscienza della nostra condizione di oppresse e del grado della nostra oppressione», Creatività. Il…
Oltre il bagliore degli schermi. “Relapse” o come svelare l’incosciente nelle narrazioni visive di Stefano Serretta
di Roberta Garieri. «La rivoluzione non si riduce a un’appropriazione dei mezzi di produzione, piuttosto include e si basa in una riappropriazione dei mezzi di riproduzione, riappropriazione attraverso il “sapere-del-corpo”, della sessualità, degli affetti, del linguaggio, dell’immaginazione e del desiderio. La vera fabbrica è l’incosciente e…
Per farla finita con l’Artecrazia
Intervista a Marco Scotini sul nuovo libro per DeriveApprodi. Le recenti proteste di #strikeMoMA denunciano la supremazia del denaro, la ricchezza e l’art-washing, insieme a una modernità coloniale e imperialista intrisa di violenza, attaccando i “predatori miliardari” che utilizzano l’arte come strumento di accumulazione attraverso…
Dancing on the rubbles. Strategie plurali di riorientamento per il museo decolonizzato
Intervista ai membri di StrikeMoMA, a cura di Stefano Cavaliero e Ivette Peña Rivas. Parallelamente al riconoscimento di prigioni e università come strutture coloniali, anche i musei sono entrati nel mirino di una corrente di revisione istituzionale che, in essi, individua un think-tank e un propagatore…
“il corpo è la prima cosa che ho e il corpo sono io, non fa esattamente lo stesso” Intervista a Lea Melandri
a cura di Lara Pisu. Denaturalizzando le relazioni tra genere, soggetto, visualità e potere, la dimensione critico-estetica della cultura che il femminismo ha assunto a partire dagli anni Settanta, si è orientata contro una scala di rappresentazione segnata dall’autorità del canone maschile-dominante e subordinata per…
Earthkeeping, Earthshaking – art, feminisms and ecology
Intervista a Giulia Lamoni e Vanessa Badagliacca. Nel 1981 la rivista americana Heresies, orientata all’analisi del rapporto tra arte e politica da una prospettiva femminista, dedicava la sua tredicesima uscita alle relazioni tra femminismo ed ecologia; significativamente intitolata “Earthkeeping/Earthshaking”, comprendeva contributi di autrici di…
Il femminismo marxista della rottura, di Anna Curcio
Marx, il femminismo, la rottura. Con l’espressione «femminismo marxista della rottura» mi riferisco all’incontro proficuo e critico tra marxismo e femminismo radicale per come si è declinato a partire dal dibattito aperto dalla pubblicazione di Potere femminile e sovversione sociale di Mariarosa Dalla Costa nel…
TODO ESO ES FEMINISMO. Intervista ad Andrea Giunta, curatrice della 12ª Bienal de Mercosur
«L’arte latinoamericana è rappresentata in questa Biennale in modo diverso in termini di razza. Se ho sostenuto, in diverse occasioni, che il canone dell’arte e dell’arte latinoamericana è prevalentemente bianco, patriarcale o machista e classista, nelle selezioni che abbiamo fatto, abbiamo proposto di invertire quel…
Geopolitiche curatoriali: Geeta Kapur tra mondi agonistici
Pubblichiamo un estratto del testo Curating across Agonistic Worlds di Geeta Kapur, la più autorevole storica dell’arte, critica e curatrice indiana, tratto dall’antologia Utopian Display. Geopolitiche curatoriali, a cura di Marco Scotini, primo libro di una collana editoriale promossa da NABA e pubblicata da Quodlibet.…
Per un’analisi dei temi femministi nell’opera di Navjot Altaf, di Nancy Adajania
Più speranza che fallimento: per una revisione dell’ordine patriarcale Nella prima esposizione di sculture-installazioni di Navjot Altaf, Images Redrawn (1996), si attraversava una zona di transito che ha evocato molti luoghi differenti: in parte la strada, in parte l’archivio e in parte il museo. La…
Vorrei scrivere nell’acqua: Dadamaino e Ewa Partum
di Manuela Della Monica. «Il 21 settembre 1969 avrà luogo a Como, nelle vie e nelle piazze della città, la manifestazione CAMPO URBANO, interventi estetici nella dimensione collettiva urbana», così recita il comunicato stampa dedicato all’evento coordinato da Luciano Caramel. La manifestazione, creata per…
Rivoluzionare il canone. Una conversazione con Andrea Giunta
di Roberta Garieri ed Elvira Vannini Quando è emersa l’urgenza di una riscrittura della storia dell’arte in America Latina, se non da una prospettiva femminista, almeno dalla chiara consapevolezza di una struttura sociale ancora fortemente patriarcale, eteronormativa, machista e sessista? Il libro Feminismo y arte…
Be truly creative, refuse your role, intervista a Natascha Burger
Il corpo, che era era stato l’oggetto fobico per eccellenza di tutta la costruzione storiografica della modernità, ha assunto un ordine discorsivo centrale nella complessa e sofisticata ricerca dell’artista austriaca Birgit Jürgenssen, un corpo che interrogava le strutture del potere patriarcale per diventare vettore del…
Let them be luxury goods#3
di Giulia Carletti. Spunti per una ricerca sull’influenza a breve termine del “campo economico” sull’autonomia relativa del “campo della cultura” PARTE III Economia del capitale materiale come logica per le dinamiche culturali Seguendo i precedenti capitoli (Let them be luxury good#1 e il successivo Let…
Art against Housework, di Jacopo Galimberti
«Sempre di più le donne vogliono scrivere far musica, dipingere […]. È sicuramente una ribellione ad un sistema che impadronendosi della nostra creatività l’ha resa consenziente e complice della nostra oppressione. Creatività di consenso […] nella produzione e ri-produzione della forza-lavoro, nell’arredo della casa, nell’abbellimento…
Evadere dal palcoscenico per distruggere le carceri
di Autonomia Artistica. Dal Living Theatre alle proteste nelle carceri italiane quando la teoria diviene prassi. Quando nel 1947 Judith Malina e Julian Beck si recarono nell’appartamento dell’artista visivo newyorkese Robert Edmond Jones per esporre la loro idea di teatro, rimasero delusi dalla proposta…